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Implantologia Orale

L’implantologia osteointegrata prevede l’inserimento chirurgico nell’osso di viti in titanio e ha come obiettivo il ripristino di elementi dentali perduti senza intervenire sui denti vicini.

Quando si può masticare con il nuovo impianto?

Sugli impianti vengono avvitate (o cementate) le corone, del tutto uguali agli altri denti, integrandosi perfettamente sia esteticamente che funzionalmente. In base a quando l’impianto viene messo “in funzione” (dopo il suo inserimento) possiamo avere:

  • un'implantologia a carico protesico differito, quando è necessario attendere la completa osteointegrazione dell’impianto in situ. Questo periodo varia in base alla sede di inserimento, se mascellare (4-6 mesi circa) o mandibolare (2-3 mesi circa);
  • un'implantologia a carico immediato, quando nella stessa giornata o a distanza di 12-24 ore si procede con il carico protesico, cioè con il collegamento tra la vite dell’impianto e la corona: è il caso, ad esempio, delle procedure All-on-four o All-on-Six, che consentono al paziente di riabilitare un'intera arcata in una sola giornata.
Quando contestualmente all’estrazione dentale è possibile inserire l’impianto, si parla di implantologia post-estrattiva: in questo caso si può prevedere sia una protesizzazione di tipo “carico immediato” sia una di “carico differito” in base alle caratteristiche della zona e del paziente. L’eventuale tempo di guarigione prima di rendere funzionale (e quindi di poterci masticare sopra) un impianto viene chiamato “periodo di osteointegrazione” che varia da due a sei mesi a seconda di vari fattori (fra cui la zona di inserzione, il tipo d’impianto, la qualità dell’osso stesso, ecc). Successivamente l’impianto diviene parte integrante dell’osso stesso.

Chi può essere sottoposto ad un intervento di implantologia?

Qualsiasi persona che presenti un buono stato di salute orale e generale. Le controindicazioni riguardano i pazienti con gravi rischi cardiovascolari (ad es. infarto recente), con diabete scompensato, osteoporosi, sinusite mascellare o gravi malattie in corso.

Per poter inserire degli impianti devo avere abbastanza osso a disposizione?

Gli impianti vengono inseriti nell’osso dei mascellari. Dopo la perdita dei denti quest’osso inizia a riassorbirsi. Quindi è possibile che non ce ne sia a sufficienza per poter alloggiare gli impianti. Più tempo è trascorso dalla perdita dei denti e maggiori sono le possibilità che l’osso si sia riassorbito. E’ comunque possibile rigenerare l’osso con degli interventi chiamati di chirurgia rigenerativa. Quindi anche nei pazienti “senza osso” si può praticare l’implantologia, eseguendo però prima interventi di chirurgia rigenerativa.

Qual è la durata degli impianti?

Gli impianti non hanno una data di scadenza, se mantenuti correttamente hanno una durata paragonabile ad un dente naturale: come questi ultimi devono essere sottoposti a “manutenzione” (scrupolosa igiene quotidiana, controlli ed igiene professionale semestrale) e se non viene mantenuto pulito e controllato può ammalarsi e richiedere delle terapie. Comunque sono documentati casi di impianti ben mantenuti che sono ancora in funzione dopo 25/30 anni.

Esiste il “rigetto”?

No. Il rigetto è una reazione con la quale il sistema immunitario dell’organismo riconosce ed attacca delle parti biologiche considerandole come non proprie. Gli impianti sono componenti in titanio, un metallo biocompatibile quindi inerte che non viene riconosciuto dal sistema immunitario e non stimola nessuna reazione, ne immunitaria ne allergica.

Con gli impianti posso mangiare come fossero i miei denti naturali?

Assolutamente si, la sensazione prodotta dai denti artificiali supportati da impianti è identica a quella dei denti naturali.

E' davvero così essenziale rimettere un dente estratto? Ci possono essere delle conseguenze se non lo faccio?

La perdita di un elemento dentario non è sicuramente grave come per altri organi, ma si possono sviluppare nel tempo dei problemi se questo non viene prontamente sostituito. I problemi consistono soprattutto in uno spostamento dei denti vicini, quello più "avanti" si sposterà più indietro (più raro) e quello più "indietro" si sposterà in avanti (molto più frequente). Contemporaneamente il dente corrispondente dell'arcata antagonista tenderà ad estrudersi, cioè ad "allungarsi" fuori della sua sede per la mancanza di uno stop. In pratica l'organismo tenderà a richiudere lo spazio che si è venuto a creare. Aspettare molto tempo significa non avere più uno spazio a disposizione per poter riposizionare un dente in sostituzione, ma cosa ancora più grave si rischia la perdita di funzionalità del dente corrispondente.

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